Test intolleranze alimentari: quali fare e dove farli

Test intolleranze alimentari quali fare e dove farli

Le intolleranze alimentari comportano generalmente una serie di sintomi, non solo gastrointestinali, da associarsi alle possibile reazioni avverse correlate all’ingestione di cibo. Spesso vengono confuse con le allergie alimentari ma le due problematiche sono da distinguersi attentamente per la prevenzione ma anche per la risoluzione di una eventuale sintomatologia. Ragion per cui è molto importante effettuare il test sulle intolleranze alimentari, scopri in quest’articolo quali fare e dove farli. 

Le allergie coinvolgono il nostro sistema immunitario, il quale riconosce come patogeno un antigene, generalmente la proteina di uno specifico alimento, e risponde in maniera non misurata nei suoi confronti, scatenando reazioni potenzialmente anche piuttosto gravi, che vanno dal rush cutaneo allo shock anafilattico nei pazienti fortemente allergici. In caso di allergie è obbligatoria la completa eliminazione dalla dieta dell’alimento responsabile della sintomatologia. 

La causa delle intolleranze, invece, è da ricercarsi in un deficit enzimatico, che provoca la mancata o la parziale digestione degli alimenti da parte del nostro organismo,  determinando così una sintomatologia che spesso può comprendere: gonfiore addominale, meteorismo, stitichezza, diarrea, nausea, affaticamento, stanchezza, cefalea, e affezioni cutanee. Riconoscere quali alimenti sono difficili da metabolizzare per noi rappresenta indubbiamente il primo passo da fare per garantirci un completo benessere.

Quale è il miglior test per le intolleranze alimentari?

I test migliori sono quelli che ci permettono di analizzare un’ampia selezione di alimenti, andando a misurare gli anticorpi IgG (immunoglobuline di tipo G) presenti nel sangue. In questo modo, è possibile individuare i cibi che causano reazioni avverse al nostro organismo. Sono disponibili, inoltre, anche test in grado di rilevare possibili intolleranze nei confronti di additivi alimentari, quali aromi, coloranti e conservanti, ampiamente presenti nei cibi pronti e confezionati, che consumiamo tutti, chi più e chi meno.

Quanto costa fare il test?

Il costo per l’esame varia a seconda del numero di alimenti che saranno indagati con la metodica. Esistono pacchetti che prevedono l’analisi per una cinquantina di antigeni alimentari e pacchetti che arrivano fino a 216 alimenti indagati. Il prezzo varia dai 90 euro circa fino a circa 200 euro per gli screening più completi.

Il consiglio è sentire la farmacia di riferimento che offre questo genere di test per chiedere tipologia di test utilizzati e costi relativi.

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Come funziona il test per le intolleranze alimentari in farmacia?

Tutti i test disponibili in farmacia prevedono il dosaggio di anticorpi di classe G, come anticipato in precedenza, tramite un piccolo campione di sangue capillare, prelevato in regime di autoanalisi da un polpastrello. I risultati sono disponibili generalmente in poche ore.

Le reazioni avverse che si manifestano con aumento delle IgG sono da considerarsi, come anticipato, molto diverse dalle reazioni avverse sostenute invece dalle IgE: quest’ultime, infatti, sono responsabili delle vere e proprie allergie, di cui parlavamo in precedenza. 

Molto spesso le reazioni IgG dipendenti sono correlate alla dose assunta e i sintomi sono spesso determinati dal loro accumulo nel nostro organismo, piuttosto che dalla singola ingestione come avviene, invece, per le allergie conclamate. 

Non per questo, però,  le intolleranze alimentari sono da considerarsi una problematica  da sottovalutare poiché la sintomatologia ad esse correlata può, a volte, inficiare particolarmente la qualità della vita del paziente. Conoscere gli alimenti  scarsamente tollerati, dunque, ci permette di impostare un regime dietetico personalizzato, basato sull’esclusione degli stessi o comunque su una loro contingentata limitazione.

Celiachia o intolleranza al glutine

La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, una proteina contenuta nel frumento e altri cereali comuni. Bastano pochi mg di glutine per attivare una reazione immunitaria abnorme nei soggetti celiaci con sintomi che possono variare in maniera significativa.

Tra i sintomi più comuni:

  • Gonfiori e dolori addominali
  • Anemia
  • Cefalee
  • Afte in bocca
  • Dermatiti atopiche

 

Si stima che l’1% della popolazione italiana sia intollerante al glutine e negli ultimi anni numerose sono le persone che sono state identificate come celiache grazie ai test sugli anticorpi specifici della malattia.

Infatti fino alla fine degli anni 90 l’unico modo per essere riconosciuto come celiaco era la gastroscopia intestinale, esame estremamente invasivo mentre adesso basta un esame diagnostico per ricercare gli anticorpi specifici: tTGA; EMA; AGA

Se questi esami possono essere svolti solo in ospedale o strutture di diagnostica avanzate, in farmacia è possibile svolgere dei test di autodiagnosi su goccia di sangue per eseguire uno screening di primo livello.

I quick test, infatti, permettono di dare un primo riscontro (positivo: alta probabilità di essere celiaco, negativo: bassa probabilità) per successivi approfondimenti diagnostici.

Rivolgersi quindi alla farmacia può essere un valido aiuto per togliersi eventuali dubbi in caso di sintomatologia sospetta a seguito di assunzione di prodotti da forno quali pane, pasta o pizza.

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