La pressione sanguigna è la forza con cui il sangue viene spinto dal nostro muscolo-cuore nei vasi per farlo circolare in tutto il corpo; prende il nome di pressione arteriosa (PA) se i vasi sono arterie, o di pressione venosa se sono vene. Quella che si misura comunemente in Farmacia o dal Medico è la Pressione arteriosa che a sua volta si differenzia in:
- sistolica, in cui il cuore si contrae e pompa il sangue nelle arterie
- diastolica che si misura tra due contrazioni, mentre il cuore si rilassa e si riempie di sangue.
Più è alta la pressione, maggiore è il lavoro (e la fatica) che deve compiere il nostro cuore: in tal caso si parla di ipertensione, se è bassa si parla di ipotensione, generalmente meno pericolosa. Anzi, spesso, è considerata un elemento positivo nella valutazione delle condizioni di salute perché valori pressori bassi riducono il rischio cardiovascolare.
È più importante la minima o la massima?
In genere da un punto di vista medico viene data maggior attenzione alla pressione sistolica (massima) perché sembra essere quella che alza il rischio di patologie cardiovascolari. In ogni caso entrambe vanno monitorate perché grosse e ripetute variazioni preludono a situazioni patologiche da evitare.
La regolazione della pressione arteriosa all’interno del nostro organismo avviene, anche, mediante un’interazione tra diametro delle arterie, forza del cuore e volume del sangue. Se la pressione arteriosa è di 140/90 mmHg (i millimetri di mercurio sono l’unità di misura) o superiore, si parla di pressione alta o ipertensione. Normalmente l’ipertensione non si avverte per cui è consigliabile saltuariamente misurarla in Farmacia o quando ci si reca dal medico curante.
È bene sapere che la PA varia durante il giorno ed è normalmente più alta al mattino e alla sera, per una serie di motivazioni, non ultima ad esempio, l’innalzamento della temperatura ambientale che provoca la dilatazione dei vasi sanguigni superficiali causando una diminuzione della pressione arteriosa e viceversa.
Quante volte va misurata la pressione?
Mai una sola volta, perché la prima misurazione tende di norma a essere superiore alle altre, complice una possibile agitazione che ne eleva i livelli o del movimento intenso effettuato qualche attimo prima. Il paziente dev’essere seduto, rilassato e tranquillo, dopo qualche minuto si procede alla misurazione. Il momento migliore è la mattina, prima di colazione e prima di assumere le medicine usuali (ciò vale anche per altre analisi) e la sera prima di andare a letto. Sia la mattina che la sera si ripete il procedimento 3 volte di seguito, ad intervalli di 1 o 2 minuti.
Anche il parametro della frequenza cardiaca è importante: quello abituale di una persona in salute dovrebbe oscillare tra i 55/60 e i 100 battiti al minuto; se il valore è superiore si verifica una situazione di tachicardia, mentre se è inferiore parliamo di bradicardia.
Quando l’ipertensione è evidente, il paziente può accusare emicrania anche pulsante che coinvolge le tempie o che porta stanchezza, capogiri frequenti e/o disturbo visivo per la luce, per cui si avverte la necessità di chiudere gli occhi.
Quali sono i valori normali della pressione arteriosa?
Variano sicuramente per età, tant’è che è buona abitudine iniziare a misurarla dopo i 30 anni, ma non ci sono protocolli prestabiliti. Molte sono le variabili che influenzano la nostra pressione sanguigna tra cui le abitudini alimentari, la familiarità, gli stress lavorativi, il movimento fisico ed eventuali terapie farmacologiche continuative.
La tabella che segue indica degli intervalli di valori ottimali:
- dai 35 ai 45 anni da 112/79 a 136/87;
- dai 45 ai 55 anni da 115/80 a 142/88;
- dopo i 55 anni da 125/83 a 147/91.
Teniamo sempre presente che la prevenzione è la nostra arma migliore, quindi una misurazione saltuaria in Farmacia ci permette di capire come funziona il nostro cuore e non mancherà il consiglio del professionista.
Dr.ssa Mariagiovanna Lorenzoni – Farmacista