Farmacia dei servizi: oltre 65 mila prenotazioni CUP in sei mesi in Friuli

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Nel panorama della farmacia dei servizi, il Friuli Venezia Giulia si distingue come modello virtuoso. Nei primi sei mesi del 2024, sono stati prenotati più di 65 mila esami direttamente in farmacia, dimostrando quanto questo presidio territoriale sia diventato un punto di riferimento per i cittadini.

La possibilità di accedere a prestazioni sanitarie tramite le farmacie è ancora poco diffusa in molte regioni italiane. In Friuli, invece, è realtà consolidata e in continua crescita, grazie anche alla capillarità e all’efficienza del sistema.

«Su 188 farmacie della provincia di Udine – spiega Claudio Corradini D’Elia, presidente dell’Ordine dei farmacisti del capoluogo friulano – ben 174 offrono questo servizio, tramite il quale, nel secondo semestre del 2024, sono state effettuate circa 66 mila prenotazioni».

Un dato significativo, che mette in luce l’efficacia del modello farmacia dei servizi nella gestione delle prenotazioni CUP. «La sua efficacia – prosegue Corradini D’Elia – è stata evidente a tutti durante il Covid, per la prenotazione delle vaccinazioni, e da lì si è proseguito su dati consistenti, per la programmazione di visite ed esami prescritti dai medici di famiglia».

L’adesione delle farmacie al servizio CUP è su base volontaria, e richiede organizzazione e risorse: «Dipende anche dal personale a disposizione – precisa il presidente dei farmacisti – perché per lo sportello Cup ci vuole una persona dedicata, e ciò implica una certa organizzazione».

Nonostante ciò, la farmacia dei servizi si dimostra sempre più attrattiva anche per i cittadini: la possibilità di prenotare esami direttamente in farmacia, spesso in orari dedicati, rappresenta un’alternativa concreta alle lunghe attese telefoniche o agli sportelli ospedalieri. «Non parliamo soltanto di utenti anziani – chiarisce Corradini D’Elia – per quanto, sicuramente, siano loro ad avere maggiore bisogno di cure e supporto all’utilizzo dei mezzi tecnologici, ma ci riferiamo a persone di tutte le età, che in questo modo evitano le lunghe file al Cup ospedaliero o le ore di attesa al telefono».

Tuttavia, resta aperta la questione legata ai tempi di attesa per le prestazioni non urgenti, un tema che va oltre l’operatività della farmacia dei servizi: «I farmacisti possono offrire un supporto ai medici, se si lavora di concerto e bene» dice ancora Corradini D’Elia, citando, a tal proposito, l’importanza della “farmacia dei servizi”: «Possiamo aiutare a fare una scrematura tra i casi che necessitano di approfondimenti diagnostici urgenti e quelli meno a rischio, attraverso elettrocardiogrammi, telemedicina a analisi di prima istanza svolte direttamente in farmacia».

La prospettiva futura punta su una maggiore integrazione tra i professionisti sanitari: «avere professionisti formati: sarebbe utile integrare sempre di più le conoscenze dei farmacisti con quelle dei medici e degli infermieri, magari attraverso corsi di formazione in comune su tematiche che possano aiutare a stringere e consolidare sinergie».

In sintesi, la farmacia dei servizi si conferma uno snodo essenziale della sanità territoriale (ne abbiamo parlato recentemente), capace di facilitare l’accesso alle cure e di alleggerire il carico sui tradizionali canali di prenotazione.

Fonte Messaggero Veneto